Immagine simbolo del Premio Res Publica: “Allegoria ed effetti del Buono e del Cattivo Governo” del Lorenzetti

Allegoria ed effetti del Buono e del Cattivo Governo.

L’immagine simbolo del Premio Res Publica, usata nelle comunicazioni ufficiali e riportata nella home page del sito, è tratta dagli affreschi di Ambrogio Lorenzetti che rappresentano le allegorie e le conseguenze del Buon Governo e del Cattivo Governo.

Il ciclo e’ conservato nel Palazzo Pubblico di Siena, databile al 1338-1339.

Gli affreschi, che dovevano ispirare l’operato dei governatori cittadini, sono composti da sei scene disposte lungo il registro superiore di tre pareti della Sala del Consiglio dei Nove, o della Pace.

Allegoria del Buon Governo

Sulla parete di fondo, a sinistra, in posizione elevata, si trova la Sapienza Divina, incoronata, alata e con un libro in mano. Con la mano destra tiene una bilancia, sui cui piatti due angeli amministrano i due rami della giustizia secondo la tradizione aristotelica: “distributiva” (a sinistra) e “commutativa” (a destra). La bilancia è regolata dalla Giustizia in trono, virtù ed istituzione cittadina che però è solo amministratrice, essendo la Sapienza Divina, l’unica a reggere il peso della bilancia e verso cui la Giustizia stessa volge lo sguardo. Dalle vite dei due angeli partono due corde che si riuniscono per mano della Concordia, diretta conseguenza della Giustizia e assisa anch’essa su una sedia e con in grembo una pialla, simbolo di uguaglianza e “livellatrice” dei contrasti.

Nella visione d’insieme, l’affresco si articola su tre registri: quello superiore con le componenti divine (Sapienza Divina e Virtù Teologali), quello intermedio con le Istituzioni cittadine (la Giustizia, il Comune, le Virtù Cardinali), quello più basso con i costruttori, nonché fruitori, di queste istituzioni (esercito e cittadini). La corda simboleggia l’unione tra la Giustizia e il Comune, inscindibili e inutili senza l’altro e tenuti insieme dai cittadini in stato di armonia. L’affresco esprime anche la percezione della giustizia nella Siena del tempo, una giustizia che non è solo giudizio di giusti e colpevoli, ma anche regolatrice di rapporti commerciali. È inoltre una giustizia che, pur ispirata da Dio, non si perita a condannare a morte e soggiogare le popolazioni vicine.

Allegoria del Cattivo Governo

Dipinto in maniera speculare all’Allegoria del Buon Governo, doveva permettere il diretto confronto didascalico con quell’affresco. Al centro siede in trono la personificazione della Tirannide (Tyrannide), figura mostruosa con le zanne, le corna, una capigliatura demoniaca, gli occhi strabici e i piedi artigliati, in decisa contrapposizione con il Comune nell’Allegoria del Buon Governo. La tirannide non ha alcuna corda vincolante e ai suoi piedi è accasciata una capra nera demoniaca, antitesi della lupa allattatrice dei gemelli. Sopra di lei volano tre vizi alati, sostituitisi alle tre virtù teologali dell’altro affresco. Questi sono l’Avarizia (Avaritia), con un lungo uncino per arpionare avidamente le ricchezze e due borse le cui aperture

sono strette in una morsa, la Superbia (Superbia), con la spada e un giogo, e la Vanagloria (Vanagloria), con uno specchio per ammirare la propria bellezza materiale e una fronda secca, segno di volubilità. Accanto alla Tirannide siedono invece le personificazioni delle varie sfaccettature del Male, opposti alle virtù cardinali, alla Pace e alla Magnanimità dell’Allegoria del Buon Governo. A partire da sinistra troviamo la Crudeltà (Crudelitas), intenta a mostrare un serpente ad un neonato; il Tradimento (Proditio), con un agnellino tramutato in scorpione a livello della coda, simbolo di falsità; la Frode (Fraus), con le ali e i piedi artigliati; il Furore (Furor), con la testa di cinghiale, il torso di uomo, il corpo di cavallo e la coda di cane, simbolo di ira bestiale; la Divisione (Divisio), con il vestito a bande bianche e nere verticali.


Testi e riproduzioni tratte da Wikipedia, l’enciclopedia libera. Per ulteriori informazioni relative agli affreschi di Ambrogio Lorenzetti, vedi:

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